Banane a rischio estinzione?

La mia attenzione oggi è caduta su una notizia che, forse un po’ accentuata nei toni pessimistici del suo autore, pone qualche interrogativo nel futuro del frutto esotico più ricco di potassio: la banana.

Ebbene, sembra che un certo fungo che porta il nome di “malattia di Panama”, che nel 1960 colpì la qualità di banane nota con il nome di Gros Michel, portandola alla sua estinzione, stia per colpire di nuovo la qualità che conosciamo oggi, chiamata Cavendish, che sostituì la qualità che conobbero i nostri nonni.

Questo fungo per adesso sta colpendo le piantagioni dell’emisfero australe, provocando l’essiccamento delle piante e sembra che non abbia toccato finora le ricche piantagioni latino americane e africane da dove provengono le banane che mangiamo in occidente.

Le due maggiori compagnie bananiere, Chiquita e Dole, si limitano a minimizzare il problema, asserendo che le zone di produzione non sono state toccate dal contagio.

Il problema è che, forse, il contagio può essere solo questione di tempo, visto che gli stessi container che vengono usati per il trasporto potrebbero essere il mezzo per diffondderlo, dato il loro peregrinare per i porti e gli scali di tutto il mondo.

Piante colpite dalla malattia di Panama alle hawaii

Foto: Scot Nelson

In ogni caso, qualcuno sta già correndo ai ripari studiando in laboratorio nuove qualità di piante modificate geneticamente che potrebbero resistere al malefico fungo.

Un gruppo di scienziati belgi, a Leuven, ha infatti realizzato un nuovo tipo di banana che è stato in via sperimentale introdotto in Uganda, terra dove il fabbisogno alimentare poggia per l’80% sulle banane!

E siccome la produzione di una nuova banana che abbia caratteristiche di gusto simile a quella attuale potrebbe richiedere qualche anno, è bene che si proceda in fretta alla sua ricerca prima che possano crearsi seri problemi proprio nei paesi poveri, dove tale alimento è basilare per la sussistenza delle persone.

Link alla notizia originale

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The machine is us

Riporto un significativo, a mio avviso, filmato realizzato da un gruppo di studenti di antropologia dell’università americana del Kansas guidati dal Dr. Michael Welsh che, in pochi minuti, riesce a spiegare molto bene quella che è stata l’evoluzione della comunicazione su internet dagli inizi a oggi.

Apprezzo tantissimo la capacità di sintesi, ma al tempo stesso incisiva, che certi video riescono ad avere e la loro valenza didattica.

 

Il mio Wordcamp

Ormai penso che anche i sassi (e non mi riferisco a quelli di Matera…) sappiano che sabato 10 maggio si sia tenuto a Milano il primo Wordcamp europeo e italiano ufficiale, con la prestigiosa presenza dell’inventore, peraltro giovanissimo, della piattaforma software per i blog, WordPress, Matt Mullenweg.

A conferenze e convegni sono stato decine di volte, ma mai mi era capitato di partecipare a una non-conferenza o conversazione dal basso, come qualche volta viene definita, che sono appunto i barcamp.

In definitiva è stata una bella esperienza, ben organizzata dai responsabili del supporto italiano di WordPress, in primis l’iperattivo Wolly, che hanno saputo ben collocare l’evento all’interno di uno spazio verde quale è il Parco Sempione di Milano che ha agevolato, anche grazie al bel tempo, gli spazi di socializzazione nel contesto dell’evento stesso.

Io, da neofita quale sono, mi sono limitato ad ascoltare i diversi interventi, ma, se vogliamo, ho dato il mio contributo facendo intervenire al camp, nel tardo pomeriggio, il famoso web publisher italiano Robin Good, che si trovava già a Milano per altri motivi.

E’ stata, quindi, anche l’occasione per conoscere dal vivo uno dei personaggi del web italiano che seguo da un certo tempo e con il quale avevo finora scambiato solo qualche battuta su Skype o durante le sue famose trasmissioni dal vivo.

Non ho scattato foto, come hanno fatto tanti altri, mi sono limitato a riprendere qualche fase della giornata grazie al servizio di Qik, che ha usato anche Robin per la sua

intervista a Matt.

Levi ci riprova anche con il nuovo governo!

E’ notizia di qualche giorno fa riportata sul sito del governo uscente e ripresa dal Dott. Spataro di Civile.it che vigila da mesi sulla vicenda del DDL presentato la scorsa estate da Franco Levi sull’editoria on-line.

In pratica tale decreto, se non fosse stato ritirato, avrebbe costretto tutti coloro che pubblicano un sito a registrarsi presso l’Agcom, a pagarle un importo annuale e a compilare una dichiarazione piuttosto complessa.

Fu poi corretto, in seguito alle molte critiche ricevute, limitando l’obbligo alle aziende o a coloro che hanno dei ricavi dalla pubblicazione su web (quindi anche dalle varie forme di pubblicità…).

Ebbene, Franco Levi ha deciso di riprovarci ancora, forte di un consenso a suo dire trasversale e che ha anche ricevuto il placet in sede europea.

Chissà se il nuovo governo ha intenzione veramente di approvare tale legge, che avrebbe solamente lo scopo di limitare la libertà di espressione, di fatto, a coloro che sono già professionisti nel mondo dell’editoria.

Ascoltiamo direttamente la vicenda dalle parole del Dott. Spataro nel video che segue.

Via: Civile.it

Chi aveva tagliato i fili di internet?

Ricorderete che si era parlato tempo fa di rotture di cavi sottomarini in fibra ottica avvenuti in medio oriente avvenuti in sequenza a pochi giorni di distanza.

Parrebbe che la responsabilità sia di due navi, MT Ann e MV Hounslow, che sono state individuate dall’azienda proprietaria dei cavi, Reliance Flag, che analizzando immagini satellitari in prossimità delle rotture avrebbe identificato le due navi responsabili, che ora sono trattenute dalle autorità portuali di Dubai.

Maggiori dettagli su come i cavi poi sono stati riparati sono disponibili alla pagina di Bonnie.net

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The Ships That Cut the Undersea Internet Cables

Affari 2.0

La BBC ieri ha riportato la notizia che un americano di 43 anni, tale Chris Clark, che deteneva la proprietà del dominio pizza.com è riuscito a venderlo tramite asta online alla modica cifra di 2,6 milioni di dollari.

Egli aveva acquisito il dominio nel 1994 agli albori di internet e lo ha mantenuto semplicemente pagando il costo annuale del mantenimento.

Un bel ritorno sull’investimento non c’è che dire!

Photo credits: Sami Keinänen

BBC NEWS | World | Americas | US man gets $2.6m for domain name

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Come 40 anni fa si ipotizzava la vita di oggi

Nel 1968 la rivista americana Mechanix Illustrated in un articolo provava a disegnare lo scenario della vita nel 2008.

Interessante esercizio di futurologia da rileggere oggi per verificare quanto di ciò che era stato previsto si è in tutto o in parte realizzato.

Se da una parte chi ha scritto l’articolo è stato molto lungimirante ipotizzando un uso sempre più esteso dei metodi di pagamento elettronici che avrebbero sostituito la moneta cartacea, oppure prevedendo la diffusione di pannelli video al posto dei classici televisori, in grado di trasmettere non solo la classica tv programmata, ma anche altri genere di spettacoli a richiesta con il modello della pay per view, dall’altra ha miseramente mancato il bersaglio prevedendo invece città coperte da enormi cupole trasparenti in grado di climatizzarle tutto l’anno, oppure automobili capaci di sfrecciare a oltre 400 Km/h!

Prevedere il futuro non è assolutamente facile, bisogna dare atto che ci ha provato 40 anni fa è stato comunque bravo.

Fonte: What Will Life Be Like in the Year 2008? (Nov, 1968)

Asustek intenzionata a rilasciare entro giugno una seconda generazione di Eee PC

Secondo fonti taiwanesi, La Asustek (l’azienda di Taiwan che produce i pc a marchio Asus) starebbe per rilasciare tra maggio e giugno prossimi una seconda generazione di EEE pc con schermo da 8,9 pollici di tipo touch screen e con, possibile, supporto GPS incluso. Il tutto ad un prezzo intorno ai 500$.

Altre informazioni trapelate riguardano la memoria RAM che passerebbe dagli attuali 512 Mb a 1 Gb e la memoria SSD (solid state drive), che sostiuisce i tradizionali hard disk, aumentata a 8 – 12 Gb.

Non sarebbe niente male per questa azienda che ha come obbiettivo quello di vendere nel corso del 2008 fino a 5 milioni di EEE Pc.

Bisognerà vedere se riusicrà ad approvigionarsi presso i propri fornitori in modo continuativo, visto che già ora sta avendo problemi di fornitura sulle batterie che alimentano il piccolo pc. E questo si riflette di conseguenza nelle consegne che, a livello mondiale, non riescono a soddisfare il 70% della domanda!

Asustek to roll out second-generation Eee PC with touchscreen panels and possibly GPS support in May or June

Nokia morph: il futuro è microscopico

Questa dovrebbe essere la tendenza del futuro nel campo degli apparati mobili, secondo la casa finlandese. Grazie alle nanotecnologie sarà possibile costruire apparati che consentiranno un’esperienza d’uso totalmente nuova rispetto a oggi.

Il Nokia Morph rappresenta per adesso un concetto, non si sa ancora quanto tempo dovrà passare per arrivare ad una sua industrializzazione, ma la strada è iniziata e fa intravedere già cosa potrà essere fatto grazie alle nanotecnologie in un futuro, si spera, non troppo remoto!

Per riderci su!

Dopo la polemica che si è scatenata in seguito all’incontro organizzato da Microsoft con alcuni blogger per la presentazione del loro corporate blog italiano, mclips, sul fatto che qualcuno possa aver avuto in dono o meno una copia del loro sistema operativo e per questo motivo non si possa considerare attendibile nei suoi giudizi sull’evento, direi che è arrivato il momento di riderci su e di sdrammatizzare possibilmente…

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