Banane a rischio estinzione?

La mia attenzione oggi è caduta su una notizia che, forse un po’ accentuata nei toni pessimistici del suo autore, pone qualche interrogativo nel futuro del frutto esotico più ricco di potassio: la banana.

Ebbene, sembra che un certo fungo che porta il nome di “malattia di Panama”, che nel 1960 colpì la qualità di banane nota con il nome di Gros Michel, portandola alla sua estinzione, stia per colpire di nuovo la qualità che conosciamo oggi, chiamata Cavendish, che sostituì la qualità che conobbero i nostri nonni.

Questo fungo per adesso sta colpendo le piantagioni dell’emisfero australe, provocando l’essiccamento delle piante e sembra che non abbia toccato finora le ricche piantagioni latino americane e africane da dove provengono le banane che mangiamo in occidente.

Le due maggiori compagnie bananiere, Chiquita e Dole, si limitano a minimizzare il problema, asserendo che le zone di produzione non sono state toccate dal contagio.

Il problema è che, forse, il contagio può essere solo questione di tempo, visto che gli stessi container che vengono usati per il trasporto potrebbero essere il mezzo per diffondderlo, dato il loro peregrinare per i porti e gli scali di tutto il mondo.

Piante colpite dalla malattia di Panama alle hawaii

Foto: Scot Nelson

In ogni caso, qualcuno sta già correndo ai ripari studiando in laboratorio nuove qualità di piante modificate geneticamente che potrebbero resistere al malefico fungo.

Un gruppo di scienziati belgi, a Leuven, ha infatti realizzato un nuovo tipo di banana che è stato in via sperimentale introdotto in Uganda, terra dove il fabbisogno alimentare poggia per l’80% sulle banane!

E siccome la produzione di una nuova banana che abbia caratteristiche di gusto simile a quella attuale potrebbe richiedere qualche anno, è bene che si proceda in fretta alla sua ricerca prima che possano crearsi seri problemi proprio nei paesi poveri, dove tale alimento è basilare per la sussistenza delle persone.

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